Il maleficio occulto
Z.Quando mi trovai la prima volta innanzi all'uomo del quale avevo udito parlare con insistenza dalla persona che più amavo in quei giorni, il mio
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taciuto circa quattr'anni, quando appunto lo sforzo ostinato del lavoro e la tranquilla costanza eran per darmi qualche ricompensa. Chiamato da Firenze a
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La rievocazione involontaria di quel maledetto processo di Como aveva servito a mettermi la febbre nelle vene. Allora, tre anni addietro, assistendo
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L'indomani, seduto comodamente in una poltrona a dondolo sul terrazzo della villa Scavolino, disabitata da tre anni, interrogavo la moglie del
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A me pareva in quel tempo di essere diventato il più sagace poliziotto che la mente di un romanziere avesse potuto creare per sollazzo dei lettori
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ignorantissima della nostra. Certo, mi aspettava; ma ciò non le impedi di manifestare una candida meraviglia per la mia presenza; alzò le scarne mani al cielo, e
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Appena in sala, mi lasciai cadere sul divano, guardando la giovane che mi stava ritta innanzi. - Perché - domandai - molto dev'essere perdonato a
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- Egli, - dissi lentamente, - egli è di cotesta razza d'uomini che paion vivere, come tutti, alla luce del sole e lavorano nell'ombra. La sua anima
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nulla; pensino ciò che vogliono. Non uscirai se non quando avrai narrato tutto..... La guardai: era pallidissima; il seno le ansava, le tremavano le
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ruba più; ma di notte s'arrampica sul granaio, studia la topografia, sposta alcune tavole, che al mattino rimette al posto con cura. Da quel varco, egli
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Dopo questo racconto, mi sentii stanco, e mi abbandonai con la testa all'indietro, sulla spalliera del divano, a occhi chiusi. Clara, vicina a me
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Il delitto - seguitai - era stato commesso stupidamente, perché imprevisto; la più volgare prudenza insegna a non effondere sangue: lo strangolamento
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menzogna: ti ho tolta la maschera, o uomo dal rostro inquietante! E seguitai a parlare, avviandomi a casa, in preda a un'alterazione di nervi, forse
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Perché la tortura era squisita e ineffabile; quell'intimità forzata, sorta a un tratto per la bizzarria delle vicende, m'aveva ripiombato nella
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mi salutò. Egli aveva visto Clara salire da me, ed or vedeva me salire in una carrozza. Io fuggiva la donna, arrivatami in casa nel pomeriggio freddo
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uno sguardo l'anima del futuro assassino, e ne aveva indovinato la capacità, il divenire fatale. Innanzi a un collegio di giurati, questo fenomeno
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Lorenzo.....Forse avevo visto male la villa Capriccio; poiché all'indomani in una mattinata ancor tepida e aurea di sole il giardino, la casetta
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, silenziosamente. La partenza del barone mi rompeva in mano le fila dell'intrigo; ritornando egli fra pochi giorni o fra un mese, come aveva promesso, il dramma
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che io non avrei più varcato la soglia, la quale conduceva alla donna, ormai per me lontana. Ma più d'ogni altra cosa, mi turbavan le sue parole. Ella
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